Il Disagio Giovanile

ALLA RICERCA DI VALORI UMANI AUTENTICI

 

Tutto è uno, tutto è diverso.

Quante nature nella natura dell’uomo! 
Contraddizioni. L’uomo è naturalmente credulo, incredulo, timido, temerario.

Descrizione dell’uomo: dipendenza, desiderio d’indipendenza, bisogno.

Condizione dell’uomo: incostanza, noia, inquietudine.         

 

La cronaca italiana degli ultimi mesi ha riportato alcune notizie preoccupanti circa il mondo dell’adolescenza e dell’infanzia. Sono stati al centro dell’attenzione dei mass media, giovani assassini dei propri genitori, per motivi d’eredità, “baby killer” e violentatori adolescenti di bambine. Sull’onda emotiva evocata da tali eventi, numerosi e disparati sono stati gli sforzi compiuti da più parti, per interpretare il fenomeno dal punto di vista sociologico, psicopedagogico e psichiatrico. Tali comportamenti vanno considerati come assolutamente eccezionali e devianti, oppure rappresentano solo l’espressione estrema di un "continuum" che ad essi conduce?  Fenomeni di disagio giovanile più diffusi e frequenti, come i comportamenti auto lesivi, le tossicodipendenze, la violenza, individuale o di gruppo, quanto incidono   nelle società industriali moderne? Soprattutto, nel disagio giovanile, tanto frequentemente investigato e discusso, quanto é relato alle fisiologiche crisi d’identità adolescenziale e quanto può essere correttamente ascritto ai nostri modelli culturali di sviluppo e di integrazione dell'individuo nella società?  Esiste una crisi epocale del modello di convivenza familiare? Quale ruolo essa potrebbe svolgere in questi fenomeni di devianza giovanile? Probabilmente nessun’indagine potrà mai esaurientemente descrivere ed analizzare fenomeni tanto disomogenei ed in così rapida evoluzione, quali i costumi e gli stili di comportamento sociale introiettati dagli adolescenti, nelle moderne società industriali. Alcuni dati sociologici possono, però, essere strumenti utili di riflessione, per quanti in veste di genitori o per le attività professionali che svolgono, come insegnanti, psicologi, medici, entrano in contatto quotidiano con questa fascia di popolazione.

 

 

 

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